Quantcast
Channel: Sport – ilpaesechenonc’è
Viewing all articles
Browse latest Browse all 11

Fatta la storia

$
0
0

Potevo esimermi? No. Anche se negli ultimi tempi ho trascurato i post dedicati alla palla ovale, quello che è accaduto in campo a Firenze rientra, a livello sportivo, negli avvenimenti storici. L’ItalRugby (quanto non mi piace questa definizione), batte per la prima volta una delle Big Four, rappresentate da Nuova Zelanda, Australia, Inghilterra e Sud Africa. Il primo scoglio a cadere è stato appunto l’ultimo, non per secco demerito dei Wallabies (si dice in crisi, ma sono sempre giocatori di livello sublime), ma per un’Italia che non si è disunita, che ha tenuto la testa a posto anche nei 10 minuti in inferiorità numerica (i sudafricani hanno messo a segno solo tre punti in quel frangente). La rivoluzione di O’Shea riguarda, almeno a guardarla da fuori, proprio lo spirito, per costruire quel “Killer Instinct” che ci è sempre difettato, o che è apparso a sprazzi.

Qui il cartellino e di seguito una GIF che rappresenta pienamente il nuovo spirito della squadra, Venditti che va in meta, spostando di netto il suo avversario.

Una cosa da aggiungere. Se in futuro si vorrà allargare ancora di più la platea di appassionati, bisognerà iniziare a utilizzare impianti adeguati. Non è possibile vedere una sfida in un campo in cui l’area di meta è al limite della dimensione minima, come l’ultimo campetto spelacchiato in periferia. Trovo che sia arrivato il momento della nascita di una casa del Rugby, magari recuperando in maniera concreta il povero stadio Flaminio, che casa dell’ovale lo è in effetti stata, dall’ingresso alla consacrazione nel 6 Nazioni.

Attenzione, non è finita, è rimasto l’ultimo Test Match contro Tonga, forte fisicamente (quasi come i Neozelandesi) ma meno capace tecnicamente. Se O’Shea continua il suo lavoro, questa volta sarà la testa a fare la differenza.


Viewing all articles
Browse latest Browse all 11

Latest Images

Trending Articles